Zuccaro Opere 2006-2008, a cura di Massimo Riposati. Interventi critici di: Lorenzo Canova; Helmut Friedel, Scuderie Aldobrandini, Frascati.

 

La memoria dell’acqua e delle sabbie.

Zuccaro con gli strumenti della pittura cerca forse di parafrasare allo stesso tempo il flusso e l’immobilità delle acque e dell’oceano, simboli archetipi e dialettici del tempo e della sua negazione, dello scorrere delle ore e dei giorni e dell’eternità di un presente senza passato né futuro.

Lorenzo Canova

 

 

Orme d’acqua

La pittura di Piero Zuccaro è sospesa tra rappresentazione e astrazione. Le sue offensive cromatiche alla tela si intrecciano e raggrumano in una superficie incrostata, su cui si percepiscono, più che realmente vedersi, le sagome tracciate alla guisa di cicatrici impresse o tatuaggi profondi. Questi frammenti segnici sembrano affiorare dalla materia cromatica, e ad un tempo inabissarvisi.

Poiché nelle sue opere Zuccaro non ambisce alla rappresentazione mimetica di un determinato oggetto reale, le figure che in esse prendono forma sono aperte, emozionali.

Helmut Friedel